Man mano che passa il tempo, un ritornello (su cui hanno ragionato fiori di magazine, da Forbes all’Huffington Post) mi è entrato in testa:
Your Network, is your Net Worth.
In altre parole (italiane), il capitale sociale di una persona è fondamentale per generare connessioni di gran valore, anche economico.
[Riprendendo Wikipedia] Il concetto di capitale sociale può essere definito in generale come un corpus di regole che facilitano la collaborazione all’interno dei gruppi o tra essi.
A pensarci bene, il capitale sociale sta alla base delle community. E di questi tempi, non a caso, le community sono tutto. Non pensare solo a Facebook, a Instagram e alle community a cui siamo stati abituati negli ultimi 10 anni (e su cui ci sarebbe molto da riflettere): pensa ai network che vivi ogni giorno, online ma anche offline, e che ogni giorno ti aiutano a raggiungere qualche obiettivo. Per esempio:
- contattare qualcuno / a;
- portare a termine un task o un’attività;
- trovare un nuovo lavoro (ma anche “solo” una nuova collaborazione);
- e così via.
Se rifletti un momento, capisci bene che saper generare, stimolare, coltivare le community è oggi una skill davvero importante. Non a caso, almeno stando a recenti analisi di LinkedIn, adattabilità, collaborazione e creatività sono soft skill molto importanti. Tutte abilità vicine al tema della community e del community management.
Dunque, indipendentemente dalla professione, se tutto è community ciascuno di noi è Community Manager durante la propria vita. Più o meno consapevole. Muoversi alla sprovvista, non è (più) possibile: occorrono strumenti per agire in modo efficace nel proprio community management quotidiano. Di seguito, te ne elenchiamo 3 + 1.
#1 Community Canvas
“Un framework per aiutarti a costruire community significative.” La proposta di valore comunicata sul sito web dedicato non è per nulla banale. 3 sezioni e 17 temi per progettare tutto, ma proprio tutto, della tua prossima community. Inizia a riempire gli spazi: buon lavoro!
#2 Piramide di Maslow
Già, la “vecchia e cara” piramide di Maslow, che distingue le persone in funzione dei bisogni che le motivano. Nella sua semplicità, rimane tutt’oggi un ottimo strumento per iniziare a capire come progettare i sistemi di engagement e di retention della propria community.
#3 Story Cubes e Storytelling Cards
Ma come, ti chiederai. Non si tratta di strumenti per applicare correttamente lo storytelling? Già, ma nel community management si parla di storytelling; eccome se se ne parla. Il proprio posizionamento professionale all’interno della community deve infatti fare leva sul giusto approccio di Personal Storytelling, E allora, cosa c’è di meglio di questi strumenti per farsi aiutare in modo divertente?
Bonus Track: #Community Manager (O. Danzi, G. Re – FrancoAngeli, 2018)
Last but not the least, non dimentichiamo certamente uno strumento uscito da poche settimane per la collana Professioni Digitali: si tratta di #Community Manager, degli Autori Osvaldo Danzi e Giovanni Re.
Il networking è l’attività principale per chi oggi desidera ampliare i propri mercati o entrare in contatto con persone che abbiano stessi interessi e valori. Questo testo presenta le diverse tipologie di community al fine di trovarne le specificità e al contempo individuare il mindset e le competenze per coloro che devono garantirne la reputation, la vitalità e la ricchezza dei contenuti, ovvero il Community Manager.
Non facciamo l’errore di sostituire le relazioni con gli strumenti. Piattaforme, mailing list, newsletter, bot sono il supporto e non il sostituto di chi oggi si trova a gestire gruppi d’interesse, brand aziendali, progetti sociali in cui sono coinvolte le Persone. Organizzazioni che sempre più spesso evolvono in vere e proprie community in cui lo scopo può essere aziendale (migliorare la comunicazione interna), commerciale (rafforzare l’identità di marca attraverso il coinvolgimento dei consumatori), sociale (aiutarsi a vicenda o rendere migliore l’ambiente in cui si vive).
Il ruolo del community manager inizia ad emergere fortemente in tutti questi contesti; attraverso case history concrete e l’esperienza pratica degli autori – a loro volta community manager di due delle esperienze italiane più rilevanti – questo libro spiega nel dettaglio come guidare consapevolmente una community e l’evoluzione di questo ruolo sempre più strategico.
Insomma: con il proprio libro, Osvaldo Danzi e Giovanni Re ti insegneranno tutto ciò che devi sapere per fare community, e non solo digitale. Seguili sui social: stanno preparando un calendario ricco di eventi per incontrare le persone e i lettori.
Facci sapere cosa ne pensi, e buon community management 😀