Negli ultimi anni siamo sempre più connessi, a internet e tra di noi.
È cresciuto il numero di imprese che operano in ambito tech e digital, favorite da un più ampio accesso agli investimenti, da una maggiore mobilità dei talenti, dallo svilupparsi di centri di innovazione in tutto il mondo e dal diffondersi di una cultura che vede il rischio di impresa come una opportunità di crescita oltre che di realizzazione personale.
Soprattutto, è diminuito il rischio stesso del fare impresa: creare un prodotto in ambito digitale – sia esso una piattaforma online o un’applicazione mobile – ha costi di realizzazione nettamente più bassi di quelli necessari a creare ad esempio oggetti fisici. Ciò ha condotto alla nascita e crescita di una nuova generazione di imprenditori, ha cambiato i paradigmi stessi del lavoro e sta certamente modificando l’economia, la geografia e in molti casi le caratteristiche demografiche dei nostri paesi.
Non solo Silicon Valley: l’ecosistema dell’innovazione si espande
Cresce il numero di hub che ospitano e diventano terreno fertile per le startup. Accanto alla celebre Silicon Valley, infatti, anche altre aree geografiche emergono attraendo talenti. La creazione di queste aree è direttamente correlata e favorita anche dalla concentrazione di incubatori e acceleratori.
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Per incubatore si intende un’organizzazione che ha come obiettivo fare crescere le startup nella fase iniziale, supportandole con programmi di mentorship e accesso agli investitori, fornendo loro anche un luogo fisico in cui operare e all’interno del quale sono presenti anche altre startup,
Gli acceleratori – pur simili nelle linee generali agli incubatori – constano di alcune differenze, prima tra tutte la durata, più breve di solito per i programmi di accelerazione; può variare anche la cifra investita, così come il livello dei mentor a disposizione e l’accesso agli investitori. Solitamente le startup che applicano per entrare a far parte di un acceleratore sono in una fase più avanzata – sia in termini di sviluppo prodotto che di ricerca finanziamenti – rispetto a quelle presenti all’interno degli incubatori.
Per il Digital Entrepreneur inserire la startup all’interno di un incubatore/acceleratore, potrebbe rivelarsi vantaggioso se ad esempio non si possiede un network ampio di contatti, senza dimenticare i benefici nel disporre di uno spazio di lavoro in cui confrontarsi con altre startup.
Bonus track La scorsa settimana ho tenuto un webinar legato al mio libro “Digital Entrepreneur. Principi, Pratiche e Competenze per la Propria Startup” su come creare una startup di successo, organizzato da FrancoAngeli e introdotto dal direttore della collana “Professioni digitali” Alberto Maestri. Se ve lo siete perso, ecco le slide!